Questa verità di fede è espressa, in modo esplicito, nel Simbolo Apostolico. Ma i cristiani ci credono? Perché stando alle statistiche, pare che affermi di credervi il 20% degli italiani. Eppure è la motivazione chiave che spiega la fondamentale importanza della fede nella Pasqua, vissuta nelle festività cristiane. La resurrezione di Cristo trova il suo prolungamento nella nostra. Partecipiamo alla Sua per vivere con Lui per sempre. Così anche noi assumeremo un corpo nuovo, trasformato dal Suo amore e non moriremo più.
Perché parliamo di resurrezione della carne e non di reincarnazione? Per due motivi fondamentali. Il primo è che la reincarnazione prevede che l’anima trasmigri in corpi diversi dal proprio, mentre la resurrezione della carne prevede che, per via di un ”agente esterno” (la grazia divina) il nostro corpo subirà una trasformazione radicale. Il secondo motivo è quello più profondo: il nostro corpo e con esso la nostra esistenza è unica, irripetibile ed inimitabile, così preziosa e speciale agli occhi di Dio Padre che Lui, nel suo amore infinito, la vuole così per sempre.
Nel momento della morte e prima della resurrezione c’è il Giudizio. Con la morte, “la scelta fondamentale di vita” ed essa, nel corso dell’intera esistenza, può avere avuto risposte diverse. Possono esserci persone che hanno distrutto il desiderio della verità e la disponibilità all’amore, persone in cui tutto è diventato menzogna, persone, infine, che hanno vissuto per l’odio e per il proprio egoistico tornaconto. In simili individui non ci sarebbe più niente di rimediabile e la distruzione del bene sarebbe irrevocabile: è quello che si indica con la parola “inferno”. Oppure al contrario: aver creduto all’amore di Dio, averlo cercato, incontrato e seguito nella nostra scelta di vita ci porterà a ritrovarci nel “Paradiso” (giardino).
Come i bambini, forse, la prima reazione è: “che faremo lì? Ci annoieremo?”. Forse, un aiuto alla comprensione, potrebbe essere il ricordare che non avremo più a che fare con il tempo e con lo spazio come adesso. È in rapporto allo scorrere del tempo che possiamo dire di annoiarci ma, se vivremo in Dio, non sentiremo più il tempo, perché sarà un presente continuo, un istante luminoso, dove rimangono la sorpresa e lo stupore improvviso! Vedremo la realizzazione dei grandi desideri di bene e, quindi, vivremo solo nel fascino dell’Amore. In un solo istante! In cammino verso la resurrezione.

Don Giancarlo