Oggi, nei toni dei politici, ma anche nel linguaggio della televisione o del web, come pure della società (specialmente nei ragazzi) prevalgono i toni gridati, offensivi, arroganti, supponenti, irrispettosi, per non dire del turpiloquio e della scurrilità (sino alla bestemmia): abbiamo visto come la scuola italiana ne sia segnata e abbia un compito durissimo: educare a contenuti e valori diversi i ragazzi che, tra loro, in famiglia e dai media assorbono sempre più codici comunicativi e comportamentali in cui la mancanza di autocontrollo è scambiata per sincerità ed autenticità, in cui la furbizia è glorificata e il bullismo diventa l’autobiografia del nostro popolo. E noi cristiani? Cosa abbiamo da dire al riguardo? Tanto, anzi tutto: Il Vangelo declinato nella vita. Prendo, ancora una volta, spunto dall’ultima esortazione di papa Francesco per un piccolo “pro memoria” valido per tutta l’estate, in attesa di un nuovo cammino pastorale, rendendo, con voi, grazie per quanto vissuto fino ad oggi. Beati i poveri in spirito, perché hanno il cuore in cui può entrare il Signore con la sua costante novità. Beati i miti, perché reagiscono con umile mitezza di fonte ai problemi della vita. Beati gli afflitti perché sanno piangere con gli altri. Beato chi ha fame e sete di giustizia: cercano Dio con fame e sete. Beati i misericordiosi perché sanno guardare e agire sempre con amore e tenerezza. Beati i puri di cuore, mantengono il cuore pulito da tutto ciò che sporca l’anima. Beati gli operatori di pace, sanno seminare concordia intorno a sé. Beati voi perseguitati, perché accettate ogni giorno la via del Vangelo nonostante vi procuri problemi. Dice Papa Francesco: Torniamo ad ascoltare Gesù, con tutto l’amore e il rispetto che merita il Maestro. Permettiamogli di colpirci con le sue parole, di provocarci, di richiamarci ad un reale cambiamento di vita. Buona estate: per essere più vivi, più umani e, quindi, più santi.

Don Giancarlo

Leggi anche