Non dobbiamo dimenticare che al di là delle feste e dei regali da fare e da ricevere, al centro del Vangelo c’è un bambino: il Signore Gesù, figlio di Dio nato uomo e nato povero. Dice papa Francesco: “Si avvicina il tempo del Natale, e con esso il tempo delle feste. Quante volte la domanda che si fa tanta gente: 'Cosa posso comprare? Cosa posso avere di più?'. Di guardare i negozi, comprare... Diciamo piuttosto l'altra parola: 'cosa posso dare agli altri, per essere come Gesù che ha dato se stesso, ed è nato proprio in quel presepio?'".
La ricchezza della nostra vita non dipende da quante cose abbiamo, ma da quello che siamo: dalla vita ricevuta, dal bene che c'è in noi, dalla bellezza insopprimibile di cui Dio ci ha dotati, perché siamo a sua immagine, ognuno di noi è prezioso ai suoi occhi. “Ognuno di noi è unico e insostituibile nella storia”, ha detto il Papa. "Quanto è importante ricordare questo, troppe volte, guardando alla nostra vita, vediamo solo quello che ci manca. Allora cediamo alla tentazione del 'magari...': magari avessi quel lavoro, magari avessi quella casa, magari avessi soldi e successo, magari non avessi quel problema, magari avessi persone migliori attorno a me!… L'illusione del 'magari' ci impedisce di vedere il bene e ci fa dimenticare quanto invece abbiamo”.
Gesù, nascendo nel presepio, nascendo povero inaugura un tempo nuovo: Fà tramontare la finzione del mondo, secondo cui il successo, il potere e il denaro danno senso all'esistenza, mentre l'amore, quello che abbiamo donato, emergerà come la vera ricchezza. Quindi il Natale al tempo del Covid diventa ricco ma soltanto dell’amore ricevuto e donato. Buon cammino verso il Signore che nasce per noi.
Don Giancarlo

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