Giunti al termine di quest’anno, funestato da una guerra che ha gettato indietro il calendario della storia, la prospettiva del tempo che scorre si impone al nostro sguardo e ci ricorda la nostra provvisorietà e la prospettiva di costruire un futuro felice soltanto con la pace. 
Di fronte allo scorrere dei giorni difficili e alla tentazione dello scoraggiamento, abbiamo bisogno di un fulcro che resti saldo nell’orizzonte del tempo: Gesù, l’Uomo-Dio.
Egli si è immedesimato con la realtà umana, fino a farsi partecipe della situazione di fragilità e di debolezza che caratterizza la vita di ogni uomo. Infatti tutta l’umanità vive un limite costante alla piena realizzazione della grandiosa destinazione divina: il suo egoismo. Vivendo la condizione umana, Cristo ha inserito in essa un principio innovatore che si manifesta nella sua vittoria sulla morte per pura scelta d’amore. In tal
modo egli ci riscatta dal tempo dominato dalla cultura della morte e ci rende liberi di amare per trasformare questo mondo. È alla luce dell’incarnazione festeggiata nel Natale che possiamo comprendere il tempo che ci è stato dato, per scorgervi le tracce di luce e di bellezza con cui possiamo risanarlo. Nonostante le contraddittorie vicende dell’anno che abbiamo trascorso, possiamo così esprimere gratitudine per i doni sperimentati ed incamminarci in un percorso di riscatto dalle incoerenze e dalle degenerazioni fino a sconfiggere la guerra e le altre forme di violenza. Ci sostenga nel cammino di rinnovamento nella pace, la Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra.

Per un anno di pace,
don Giancarlo

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